Si va ad ondate e adesso è il turno degli articoli che elencano le regole per essere gentili ed educati sul lavoro…ritengo però che questo atteggiamento, propensione o mood, come vogliamo chiamarlo, non debba essere legato alla tendenza di un momento ma piuttosto rappresentare una costante nel nostro modo di rapportarci al prossimo, sia sui luoghi di lavoro che fuori.
Praticare l’educazione e la gentilezza renderebbe tutti persone migliori e sicuramente aiuterebbe molti a ridurre la propria arroganza e prepotenza nei confronti del prossimo.
Sempre più spesso, purtroppo, mi imbatto in colleghi e clienti maleducati, che, con il loro atteggiamento, sfiancherebbero la pazienza anche di un neo Giobbe del XXI secolo; purtroppo l’aggressività viene confusa con la forza e la maleducazione con la determinazione.
Si, lo ammetto, sono molto delusa da quanto vedo intorno a me; il denaro non compra la dignità delle persone nè può trasformare i propri limiti in virtù….la pratica dell’educazione e della gentilezza deve essere costante e messa in atto.
Essere gentili ed educati permette di ascoltare quanto gli altri hanno da dire, di riflettere in maniere equilibrata su quanto è necessario fare, magari per risolvere un problema, permette di rassicurare e motivare quanti sono intorno a noi per guidarli al raggiungimento di ambiziosi obiettivi professionali e personali….
La gentilezza non riduce l’autorevolezza di un leader ma l’amplifica, ma purtroppo non è una virtù di tutti …..“Signori si nasce e non si diventa…”per citare il caro Principe Antonio De Curtis in arte Toto